LA POSTURA
Esiste un prototipo di postura corretta?
Per postura si intende l’atteggiamento del corpo in una specifica posizione: in ortostatismo, supina, prona o in decubito laterale.
La postura ideale sarebbe mantenere l’insieme di forze che agiscono sul corpo in equilibrio tra di loro per non creare scompensi.
C’è da sottolineare che non esiste una postura ideale per eccellenza ma ognuno di noi ha una specifica postura nella quale ritrova il proprio equilibrio. Per scompenso si intende qualsiasi cosa che genera dolore.
La nostra postura varia e continua a variare nel corso della vita. Alla nascita non abbiamo la colonna vertebrale con le sue naturali curve fisiologiche. La primaria curva che si viene a creare è quella cervicale: il bambino, appena scoperta la posizione a carponi, per riuscire a vedere fletterà il capo e man mano che la muscolatura prenderà vigore inizierà ad alzarsi e a camminare. Per compenso la colonna vertebrale inizierà a creare le curve fisiologiche e l’impalcatura che aiuta il mantenimento dell’equilibrio è l’insieme di tessuto muscolare, tendineo e legamentoso. Non a caso abbiamo delle specifiche curvature. Partendo dall’alto abbiamo la curva lordotica cervicale per sostenere la testa, a seguire la cifosi dorsale serve ad ampliare lo spazio toracico, assieme al costato, per svolgere una funzione protettiva e contenitiva di alcuni degli organi vitali; la lordosi lombare è a compenso delle curve precedenti senza la quale non sarebbero possibili certi movimenti come l’iper estensione del tronco o un corretto punto di sfogo di forze superiori. Il corpo delle vertebre lombari è il più grande delle tre tipologie, questo proprio per scaricare in modo equo il peso che si genera sui dischi intervertebrali.
Per quali motivi assumiamo una scorretta postura?
Ovvio è che tale situazione di equilibrio varia nel corso della vita. Sono molteplici le cause che portano alla perdita di più curve fisiologiche e le possiamo racchiudere in due macrogruppi: comportamentali o funzionali.
Ad esempio un carattere remissivo, timido o introverso porta a modificare la struttura del corpo: un’intrarotazione delle spalle tende ad accentuare la cifosi dorsale proprio in atteggiamento di chiusura; al contrario, un carattere più estroverso e comunicativo porterà ad un’apertura.
Una persona ipovedente creerà una iper lordosi cervicale e anteposizione del capo o una persona con un minor udito ad uno degli orecchi creerà una rotazione dal quel lato debole per equiparare tale deficit.
Un lavoro sedentario è alla base di qualsiasi rettilinizzazione del tratto lombare. Il compenso sorge appunto per migliorare una disfunzione e ritrovare un equilibrio.
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